domenica 27 gennaio 2008

Lode al testosterone

Sono così felice di essermi incarnata nel corpo di una donna. Così posso gustarmi lo spettacolo selvaggio e intrigante che sono gli uomini.
Adoro osservare i loro personalissimi codici di comunicazione, la loro complicità basata sul gioco primordiale delle baruffe fra cuccioli. Mi piace il loro umorismo che si prende poco sul serio, il tono basso delle loro voci, la loro gestualità esuberante. Nel linguaggio del corpo degli uomini c'è sempre un'inconscia allusione all'antica lotta per la conquista della femmina, un messaggio subliminale diretto al mondo dell'istinto. Io capisco poco del loro gergo, mi muovo e mi esprimo in modo diverso, ma c'è qualcosa delle loro sequenze che riesco sempre a decriptare, qualcosa che mi arriva diretto in un microchip al centro del cuore, e che me li fa amare. Forse è il certificato di garanzia che la sopravvivenza della specie ha depositato nei nostri geni.
Essere femmina è splendido, perché ci sono i maschi. E' l'equilibrio eterno di Yin e Yang, l'incessante aspirazione al ricongiungimento degli opposti.

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