martedì 30 dicembre 2008

Buoni propositi

Bene. Sto per chiudere la valigia. L'ennesima. Ironia della sorte: ho sempre odiato fare le valigie.
Non so mai scegliere, le faccio sempre troppo pesanti, e ogni volta, puntualmente, mentre le carico su e giù per i treni maledico la mia indecisione.
Ma tanto lo so che sono fatta così, e anche questa volta lo zaino sarà pesantissimo.

E' l'insicurezza che mi frega, l'ipotesi della mancanza: e se mi serve proprio quella maglia lì?
E la pigrizia: immaginare gli abbinamenti con giorni di anticipo mi sfianca, così non penso e butto dentro tutto.

Sono diversa rispetto a un anno fa, tanto. Sono più bella. Non è qualcosa di estetico. E' qualcosa di interiore. Magari tra un anno scrivendo ancora su questo blog mi renderò conto che riuscirò anche a viaggiare leggera.
Allora sarò davvero bellissima.



lunedì 29 dicembre 2008

Se osservi

La cosa più incredibile dei bambini è che non hanno bisogno di nessun motivo per ridere.

E così ho scoperto che esiste anche lo Yoga della risata. Si chiama Hasya Yoga.

venerdì 26 dicembre 2008

Algida

Vuoi, non vuoi. Fai, disfi, aggiusti, rattoppi, ribalti, rimbalzi. Cambi idea.
Ho cambiato idea, e allora? Che c'è? Cos'hai da guardarmi in quel modo?
Cambiare idea è sintomo di intelligenza.
Se ti senti tradito perchè ho cambiato idea non mi riguarda.

martedì 23 dicembre 2008

A colazione

- Stanotte ho sognato -
- Cosa? - e strizza la bustina di tè intorno al dito.
- Di fare l'amore con lui. -
Gocce che cadono nella tazza fumante.
- E...? -
- Sembrava vero. Ritrovavo il suo corpo, ed era vero. Mi ricordavo che nessuno è come lui. "Come ho fatto a dimenticarlo?", mi dicevo in sogno... "Come ho fatto?!". Il suo corpo era grande. Era come se io e lui fossimo nati facendo l'amore. Credo che io e lui insieme siamo nati per quello. Solo per quello. Infatti alla fine del sogno piangevo. -
- Perchè? -
- Mi lasciava sola sul letto. Aveva troppe cose da fare, si alzava e andava via. Mi ricordo un dettaglio, prima: io che gli mordo la spalla sinistra mentre guardo la mia bocca nello specchio dell'ascensore. Mi piace. -
- Eravate in ascensore? -
- Per un pezzo del sogno sì. Un ascensore rosso. Poi tutto finiva tra lenzuola bianche. -
- Materiale doc per lo psicanalista. Beviamoci 'sto tè, va'. -

lunedì 22 dicembre 2008

Che Dio ti benedica


Grazie 2008!
Mi hai regalato grandiose avventure dello Spirito. Benedico ogni giorno trascorso in tua compagnia.
Sei stato l'anno più generoso che abbia mai avuto.
Mi hai portato a ballare quando credevo di non conoscere i passi (solo dopo mi sono accorta che li avevo solo scordati), mi hai consegnato di nuovo alle braccia di affetti antichi. Mi hai guidato, indulgente e paziente, verso sguardi familiari, sorrisi senza tempo. Quando ero stanca ti sei fermato e mi hai aspettato. Hai ascoltato i miei silenzi e qualche lacrima, senza offenderti mai. Mi hai accettato così, con i miei alti e bassi, occhiaie o labbra di rossetto e rimmel. Paura e amore.
Grazie 2008, grazie.

sabato 20 dicembre 2008

Solstizio d'inverno

Ci sono giorni fluidi, evanescenti. Sfuggono dalle mani come acqua fra i denti.
Aspiri, succhi, trattieni. Ma non riesci a rallentare, non conosci i freni.
Emozioni come linee si incrociano in grovigli laser... scaldano, bruciano, confondono.
Lo sterno carenato in esuberanza di cuore, di tante matte pulsioni fuori sede, che invadono la mente.
Reti neuronali surriscaldate.
E sull'Ego si abbatte il corto circuito.

Esiste un punto in cui finisce la paura?

giovedì 18 dicembre 2008

Di notte

Io credo che, se ci si sente soli, ci si sente soli di notte.

Sì perchè ci sono alcune notti in cui hai la certezza che tutti, ma proprio tutti, stanno dormendo. Perfino nell'emisfero australe. Tutti tranne te.

martedì 16 dicembre 2008

Profumo di dolce

"Si vive tutto per poi dimenticare", ho letto in un foglio distratto su una scrivania.
E quanta resistenza fanno i ricordi, prima di lasciarci andare.
Com'è che ce li teniamo così addosso, così attaccati al petto?

Se davvero vivessimo nel flusso, nessun ricordo avrebbe il potere di fermarsi su di noi, sarebbe spazzato immediatamente via da nuova corrente.

E' così che voglio essere? Senza memoria? So che è così.
Perchè allora ne ho tanta paura?

Certe immagini si riaprono alla mente con un profumo di zucchero e di pane. E' dolce fermarvi l'attenzione.
E' forse alla dolcezza, che non voglio rinunciare?

Come si fa a definirla, senza ricordi?