Poche parole, e la diga si sfonda. La cassa toracica si espande, il respiro torna profondo. Il sonno torna piacere, non più rifugio. Poche parole che cambiano lo stato d'Anima e il sangue è di nuovo rosso e buono. Poche parole che restituiscono il senno. Di nuovo lucida, guardo la me di un minuto prima e non mi riconosco. Incredibili i rivoli in cui ci disperdiamo, innumerevoli le gocce in cui evaporiamo, infiniti gli specchi in cui ci riflettiamo.
A quando la prossima apnea? Cosa la provocherà? Sarà questione di ore, di giorni o di un minuto? In chi mi trasformerò allora? Lupo mannaro o fata turchina?
Per ora mi godo l'intervallo.
Cuore al centro, e si ricomincia a giocare.
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