martedì 29 aprile 2008

Neverending Story

La Palude dei Pensieri Tristi può sparire.
Il Nulla non è mai esistito.
Al loro posto celebriamo la splendente Fantàsia.



Il mio primo desiderio è...

Fuori tempo

La vita scivola, facile e veloce, sul vetro lucido di un piano inclinato.
Il cuore arranca nelle sue eterne contrazioni su una salita di carta vetrata.

lunedì 28 aprile 2008

Il samurai

Il vero samurai si lancia in battaglia fissando la morte dritta in viso senza abbassare lo sguardo.
Questo è il guerriero che vince più battaglie.
Il samurai mediocre combatte temendo di morire, ed è per questo che probabilmente morirà.

Come è in guerra, così è in amore.

Se decidi di gettare il tuo cuore ad Amore, devi farlo senza timore che venga mangiato.
Se hai paura che venga divorato, il morso di una belva te lo strapperà via al primo balzo.

venerdì 25 aprile 2008

Atmosfere

Spazzolino da denti fra le matite sulla scrivania.
Vasellina bianca da spargere con bianche mutande sulle scarpe da lucidare (rigorosamente ogni due giorni).
I miei nuovi occhiali da vista. Montatura nera sobria ma piena di carattere, adatta a chi è avvezza ai gesti volitivi. Come chi sul palco rincorre la palla, se la riprende e poi ricomincia a danzare.

Felpa marrone con cappuccio: familiare e adorato pigiama.
Che dolce e sensazionale meraviglia scoprire in casa straniera tracce del passaggio di chi ami.

Parola d'ordine: R E S I S T E R E!

mercoledì 23 aprile 2008

Vola

Questa canzone stamattina in macchina è stata una folgorazione:
"chi vola ha sempre più paura di chi resta giù".
Non l'avevo capito, non riuscivo a sentirlo, non ci avevo pensato...

Ero concentrata sul vuoto del mio nido e non vedevo il vuoto di chi è sul ciglio del salto.

"rispondimi che va bene anche se non ho avuto il coraggio di volare via con te."
Io il coraggio di volare via con te ce l'ho.
E ho il coraggio di restare a terra.
Sia fatta la Tua volontà.

Va Bene.

Va bene se voli, va bene se resti, va bene se spicchi il salto da solo, va bene se lo facciamo insieme.

Stamattina in macchina il Grande Principe è diventato Immenso, e il suo abbraccio mi ha avvolto da distanze siderali.

Ecco la canzone, lui è ancora il grande Ivan Segreto:

martedì 22 aprile 2008

Cambio camera

Ogni tanto si trova un pezzetto di Casa. Stasera ne ho trovato uno seduta su un divano a fiori, con le canzoni di Siouxsie and the Banshees nelle orecchie e, inaspettatamente, nel cuore.
Non so... mi sono sentita in Pace.
A volte diamo una forma alla felicità, pensiamo di sapere il volto che dovrebbe avere, i vestiti che dovrebbe indossare. Poi capita che invece dell'Essere di Luce che ci aspettiamo di vedere arriva una ragazzina punk con le calze a rete. Ma, sorprendentemente, ci sentiamo felici lo stesso.

Cos'è che ci fa sentire bene? Io ho la sensazione che sia un'atmosfera interna. Improvvisamente cambi stanza dentro di te: esci da quella asfittica che sa di chiuso ed entri in un'altra che sa di sole. E' sempre la stessa Casa, tu hai fatto solo pochi metri, o forse basta un centimetro... Un click... quello della maniglia che si apre. Ma dopo quel click il tuo mondo è completamente trasfigurato.
Quanto conta ciò che accade all'esterno della Casa? Se fuori c'è il sole puoi tenere aperte le finestre. Se piove le chiudi e accendi la luce. Ma la luce può essere morbida e riposante. E se fuori fa freddo accendi il riscaldamento.
Penso che la differenza sostanziale la faccia la stanza in cui scegli di stare, non il tempo che fa fuori.

Trasloco in corso

Non so proprio cosa fare, quindi penso che non farò niente.
Non ho niente da dire, perchè non so cosa penso e cosa sento.
Spengo tutto, mi sdraio al buio per un po'.
Esploro il vuoto. Poi ritorno.
Ciao belli miei.

lunedì 21 aprile 2008

Gioco sporco

pochi minuti fa avevo fra le braccia una bimba di 4 giorni, rugosa e pelosa. così pelosa da non distinguere dove finiscono le sopracciglia e dove iniziano i capelli.
e a tradimento mi è arrivato un pensiero: ci sono altre due teste piene di capelli, che insieme formerebbero un minuscolo cranio pieno di peli.
ecco, basta un pensiero così e fiumi di parole evaporano all'istante. basta un tremore di cuore e tutto quello che credi di aver compreso non ha più senso.

ma perchè la mente è così scorretta?

Silenzio

Da www.siamotuttiuno.com

“Nel silenzio vi chiamerò,
Nel silenzio conoscerete il Mio Volto,
Nel silenzio sarete toccati dal vero Amore”
(la Tua Anima)

VERA GODOY

"L’essere umano ha bisogno di mostrare che è competente, che sa quello che fa, quello che dice, che ha potere e intelligenza, e il più delle volte ciò gli costa molto caro. Come è difficile rimanere fra le quinte di una situazione!
Non riesce a rimanere in silenzio e lasciare che l’altro se la sbrighi da solo.

Il bisogno di mostrare competenza è dominio degli incauti.
È nella serenità interiore dove vibra il silenzio che il potere della mente diventa piú grande e piú creativo, e questa caratteristica, che appare in chi è realmente saggio, è la sua vibrazione di pura saggezza.

Il silenzio è importante tanto nel nostro interno quanto nel nostro esterno. È produttivo nei nostri pensieri e nella nostra anima.
Albert Schweitzer dice che “il vero valore di un uomo non può essere trovato in se stesso, ma nei colori e negli aspetti che fa sorgere negli altri”. E il vero saggio riesce a trasformare la sua realtà e quella degli altri.

Capire che non sa tutto, che non è detentore della verità, e ammettere la coerenza di fondamenti e idee che non sono sue, è la piú grande difficoltà di un essere umano.
I pensieri che creano un rumore interno vengono di fuori, dal chiasso. (...)
Creano paragoni inutili e, di conseguenza, competizione.
“Non difendersi è tutto ciò che si richiede affinché la verità nasca realmente nelle nostre menti”.

Colui che dice la verità agisce correttamente e rispetta gli altri, non ha bisogno di imporsi né di mostrarsi, poiché si focalizza soltanto nella luce interna del suo essere.
La Saggezza non esiste da sola, è sempre accompagnata dall’Amore e produce comprensione. Senza la Saggezza, l’emozionale diventa confuso e disordinato.

L’uomo saggio desidera restare in contatto con i suoi simili, dato che è nei rapporti umani che mette alla prova la sua saggezza, e questa nasce direttamente dalla fonte della sua esperienza.
In tal modo, l’essere umano rivolto verso l’interno di se stesso entra in uno stato di osservazione, di serenità, di distacco, e non spreca inutilmente la sua energia volendo essere migliore degli altri, sapere di piú o avere piú ragione.
Entra in connessione con le proprie qualità.
Il riscatto del silenzio interiore è la base del cammino spirituale."

Ancora pioggia

Consegno alla pioggia tutto quello che non mi serve più e lo lascio scivolare via, fresco e lucido.
Il senso dell'abbandono, la paura, la solitudine... Tutto ciò che appartiene a vecchie strategie di sopravvivenza e che oggi non mi è più utile se ne va con la pioggia.
In passato mi è servito sentirmi incompleta, parziale, limitata: la mia condizione di cucciolo d'uomo aveva bisogno di un essere adulto che la proteggesse e la nutrisse, e per farmi trovare un adulto affidabile ho avuto bisogno di sperimentare il senso di pericolo. Grazie al malessere dell'abbandono mi sono preservata.

Oggi sono adulta, oggi posso nutrirmi da sola, oggi non ho più bisogno di sentirmi incompleta per sentirmi sicura.
Oggi sono al sicuro in ogni luogo, dentro e fuori. Oggi posso condividere con tutti. Oggi non mi serve difendermi. Oggi non ho più bisogno di protezione, di esclusiva, di contatto.
Il cordone ombelicale è secco e i polmoni bruciano all'aria che li sfonda per la prima volta.
Sia benedetta la pioggia!

Pioggia

Oggi piove.
Ho voglia di uscire sul balcone senza vestiti e lavare via tutto. Sulla pelle niente: niente calcare, niente sapone, niente profumo, niente sale. Pelle, pori, peli, capelli, ciglia, unghie, denti.
Solo la forma che ho adesso, senza artifici nè migliorie.
Sia benedetta la pioggia.

domenica 20 aprile 2008

La Cura

"Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza."

La Cura è fastidiosa, spesso è dolorosa, come minimo ha un sapore amaro.
La Cura può essere fraintesa con la malattia. Oggi sulla spiaggia di Valencia ho creduto di impazzire.
In realtà non è il silenzio che mi sta facendo impazzire, è la paura di cui io lo riempio.
Il silenzio è uno strumento della Cura, e il suo frutto è la pazienza.

La verità è che oggi sulla spiaggia di Valencia ero davvero pazza. Ed ero pazza anche in aeroporto, e lo sarò di nuovo forse tra un'ora, domani, fra una settimana. Tutte le volte che lascio spazio alla paura sono pazza.

Sono stata al museo della scienza valenciano, un miracolo architettonico di Calatrava che sfida la legge di gravità. All'interno decine di giochi interattivi, esperimenti, filmati, foto, documenti che celebrano la perfezione dell'essere umano. Milioni di cellule assemblate in un'armonia divina, il dna misterioso che inizia a rivelare il suo potere infinito.
Poi sono stata all'oceanografico... centinaia di creature marine, assemblate in forme e colori infiniti. Esseri immaginabili solo nelle menti dei bambini, esseri che popolano solo i sogni...

Avevo davanti agli occhi tutto questo, ho sotto gli occhi e nelle mani ogni giorno questa miracolosa architettura che è il mio corpo.

Non c'è un singolo battito del mio cuore che abbia bisogno della mia consapevolezza: ogni secondo sono immessi nelle mie arterie 112 cm cubi di sangue senza che io nemmeno me ne accorga.

E mi permetto di avere paura di qualcosa? Questa è follia.
Tutte le volte che lascio spazio alla paura sono pazza.

venerdì 18 aprile 2008

Valencia

vento, luce attraverso vetrate bordate di bianche ossa di balena. a tratti, serenita'. passi, passi, ancora passi. un fiume di erba e di palme.
flusso di persone, cammino a favore della corrente, e non capisco una parola di quello che dicono.

ogni viaggio apre la possibilita' che tutto sia diverso. che tutto possa essere vissuto diversamente. che tutto possa essere vissuto bene.

mercoledì 16 aprile 2008

Pippa ha vinto

Ammiro visceralmente questa donna che è partita nella fiducia e nell'amore.

Quello che penso è che non è vero che ha incontrato la persona sbagliata: per chi si fida non esistono persone sbagliate. Le persone sono "sbagliate" solo per chi giudica.
Non è vero che è capitata nel posto sbagliato, nel momento sbagliato: le circostanze sono sempre perfette.

Pippa, pura e vestita di bianco, è andata incontro all'ombra con l'innocenza di una bambina e con la saggezza di una dea.

Lei, divina, ha abbracciato l'uomo.

Non fraintendiamo il suo messaggio, non permettiamo che la paura si insinui là dove lei ha seminato Amore, non contaminiamo con il giudizio lo spazio sacro del suo cuore e del nostro cuore.

PIPPA BACCA HA VINTO

martedì 15 aprile 2008

Onoro

"Oggi onoro il mio senso dell'abbandono,
onoro la paura di lasciare una persona sul piano materiale
per ritrovare me stesso ad un piano più elevato,
e quindi ritrovare anch'essa."

Daniele, da www.raphaelproject.com

Fluidità

Anche detta legge di non resistenza.
Quanto è più facile abbandonarsi al fiume invece di costruire dighe.
Mi lascio andare ai mutamenti, assecondo il cambiamento e lascio scorrere.
Permetto al flusso della Vita di trasformarmi e di modellarmi, lo lascio lavorare in me, senza fare nulla se non porgergli un amorevole ascolto.

Quando ti sdrai per un massaggio e ti abbandoni i tuoi muscoli possono trarre il maggior beneficio possibile dalle mani che ti accarezzano.
Quando sei dal dentista e ti abbandoni il trapano è meno doloroso di quello che ti aspetti.
Quando hai freddo e rilassi la cassa toracica e lasci espandere il respiro un'ondata di calore ti invade il corpo.

Un giorno mi sono seduta sul letto di mia zia. Lei era già molto malata e soffriva di forti dolori alle ossa. Mi ha detto: "Sai cosa ho scoperto? Che se smetto di resistere al dolore il dolore si acquieta. Prima lottavo contro di lui, adesso mi abbandono a lui. E allora tutto passa".
E' la cosa più bella che mi ha insegnato.

...silenzio

Che pace, nel silenzio.
Che sollievo.
Come è fecondo, il silenzio.
Mi chiedo in passato come ho potuto averne paura.
Il silenzio rimbomba nel mio cuore e si amplifica a ogni respiro, e a ogni respiro io mi riapproprio di un pezzetto di me.
Nel silenzio mi rigenero, trovo tregua dal mio Ego,
nel silenzio torno pura.
Nel silenzio recupero la mia capacità di amare, la forza di donare.
Il silenzio non ha luogo, il silenzio non ha tempo,
è assoluto potenziale, è intuizione d'infinito.

Il vuoto del silenzio assorbe il mio sentire:
oggi sua sostanza è un "grazie" a chi me l'ha donato.

lunedì 14 aprile 2008

Rivelazioni (II parte)

Mi ha smentito.
Incredibile la velocità con cui la Vita ci sorprende. La amo.

Rivelazioni

Non so cosa fare. E non so come farlo.
Come vorrei riuscire a guardare oltre il muro che ho di fronte agli occhi in questo momento. Ma il gioco è proprio questo... Vivere nel presente senza conoscere il poi.

Ho scoperto che sono molto superba, e che mi sopravvaluto. Spero che la Vita mi smentisca. Anche se ne dubito, visto che in questo momento la odio.

domenica 13 aprile 2008

Esperienza bella

Ieri sera sono stata al Vibra. La cosa che mi piace di più di quel posto è che c'è un sacco di gente che va lì da sola.
All'inizio ho visto un ragazzo con birra in mano seduto solo a guardarsi intorno e ho pensato: "Poveretto, sarà un tipo un po' isolato, uno di quelli timidi che fa fatica a socializzare. Farà un lavoro meccanico, di quelli in cui i rapporti umani sono ridotti ai margini. Gli ultimi amici che ha avuto saranno i compagni delle superiori, poi quando la vita ha iniziato a farsi più aggressiva si è ritagliato il suo rifugio antiatomico e adesso non sa più chi chiamare e nessuno lo chiama mai". Avevo quasi voglia di andar lì a fargli compagnia.
Poi i ragazzi da soli son diventati due, poi tre... Finchè non mi sono accorta che più o meno un terzo della gente che era lì dentro era venuta da sola. Erano soli, ma non si sentivano soli: erano tranquilli! E neanche particolarmente provaccioni. Cioè entravano, appoggiavano la giacca in guardaroba, ordinavano da bere al bar, poi si guardavano intorno, ballavano, facevano due chiacchiere coi vicini di bancone e si appezzavano a parlare con sconosciuti o sconosciute (indistintamente) oppure con conoscenti trovati lì per caso.

Beh, questo mi ha spalancato davanti nuovi orizzonti. Mi ha fatto bene. Adesso so che se una sera mi va di bermi una birra e di sentire un po' di buona musica e nessuno ha voglia di accompagnarmi posso uscire lo stesso senza sentirmi una sfigata. Il Vibra nel mio cuore è uno di quei posti in cui non ti senti solo, come l'Esselunga, gli autogrill e tutte le chiese.

E allora ho pensato che forse il Camino di Santiago è come il Vibra. Non ho mai avuto il coraggio di farlo perchè parto da sola. Ma magari per la strada incontro un sacco di altra gente sola e posso smetterla di giudicarmi.
E forse questo vale per tutte le tappe della vita.

La solitudine non è una condizione, è una percezione, è uno stato d'animo. L'avevo sentito dire, l'avevo letto varie volte, ma solo ieri sera l'ho compreso.

sabato 12 aprile 2008

Scusa, me lo presti?

Se la vita fosse un film ci sarebbero delle sequenze di pellicola che vorremmo tagliare? Non buttare, no. Selezionare. Per guardarci le riprese migliori. E tenere di scorta la versione integrale.
(Le versioni integrali sono sempre più lente e pesanti... La versione short ha un ritmo più incalzante.
Ma è vero che con la prima ti spieghi un sacco di cose della seconda, e mentre la guardi ti senti complice di un mistero.)

Questa non è mia, è del Teddy. Ma mi piaceva e gliel'ho presa in prestito. Mi piace prendere in prestito cose dalle persone: atteggiamenti, parole, accenti, vestiti, idee, passioni. Fino a un po' di tempo fa pensavo che si trattasse di insicurezza.
Poi ho capito che si chiama amore.

giovedì 10 aprile 2008

Grazie a tutti

Questo posto mi fa sentire meno sola.

Sono stata trovata da chi cercavo

...e solo quando l'ho incontrato ho capito chi è.

E' quello che seduto davanti alla partita di champions league grida indignato all'attaccante che ha appena ricevuto dal centrocampista un pallone da tirare in porta: "Non vedi che si è fatto metà campo di corsa per te? Non lo vedi?! Cosa aspetti... Corri ad abbracciarlo!".

mercoledì 9 aprile 2008

La coppia... cos'è?

I confini sono sempre interni, come i nemici.
E come si fa a sapere quando si oltrepassano?
"La tua libertà finisce dove inizia quella dell'altro", non so chi l'ha detto, ma non mi convince per niente. Voglio dire, se tu attorno hai un un campo da calcio e l'altro un cordolo di marciapiede vuoi ben dire che non sia giusto che il cemento soffochi un po' di erbetta? E invece per quei filetti verdi faresti di tutto...
Cos'è questa paura che abbiamo di essere prevaricati? Cos'è questo terrore di perdere spazio, ossigeno, luce?

Com'è noioso il clichè della coppia. E come è stupido. Conosco coppie vecchie da prima di incontrarsi, sconosciuti che stanno insieme da 30 anni ed estranei che sono già affini e uniti senza saperlo. Coppie che sanno scoprirsi e si rivelano pian piano, coppie che hanno l'illusione di conoscersi e coppie che sanno di non poterlo fare mai (e sono le più sagge).
La coppia è formata da 2 individui, come si fa a categorizzarla? Eppure succede, e spesso le categorie sono anche attendibili. Non so... è come se a un certo punto ci fossero i 2 individui + una terza ingombrante presenza... la COPPIA. E questo enorme terzo incomodo è indiscreto, cafone e rompipalle. Suda e puzza. Ti sta addosso notte e giorno e non te ne liberi più: ti dà i ruoli, ti dice cosa devi fare, cosa devi dire e stabilisce tutte le regole del gioco. E a quel punto tu ti sei immedesimato e vuoi vincere la partita. E se per farlo devi sottostare alle regole del lottatore di sumo tant'è...

NO!
IO MI RIBELLO AL CICCIONE SUDATO!!!

Anche la libertà è interna: da fuori non ci arriva nulla, se non riflessi da dentro.

"Trovo orribile la frase:
- Mi sono sposato giovane, ma prima mi sono divertito -
Io sogno persone che dicano:
- Mi stavo rompendo i coglioni, allora mi sono sposato e ho cominciato a divertirmi -"
Fabio Volo

...Lui sì che è un grande.

martedì 8 aprile 2008

Così mi sento nuda

La serrata serie di gocce bianche e arcobaleno si è slabbrata, allargata, deformata.
Il vuoto ha preso il posto dell'elastico e ciò che prima aderiva perfetto al mio polso ora scivola lontano spinto dalla gravità...
La costellazione che ornava il mio braccio obbedisce adesso a forze centrifughe, non più centripete.
Quanto è durato? Il tempo di un sistema solare... Che desolazione vederlo finire.

E' la stella che diventa buco nero... Prima di tornare stella.

Ogni fine è solo mutamento. Ma noi percepiamo la mancanza della forma vecchia piuttosto che il miracolo della forma nuova. Perché?

Granelli di Luce da gioiello a rosario. E io rimpiango il gioiello.

"Con la riga dell’orizzonte in cielo
ci farò un bracciale di regina…"
M. Gazzè

lunedì 7 aprile 2008

Vi ho mandato solo Angeli

"So cosa voglio essere, io so cosa voglio essere!"
annunciò la Piccola Anima sprizzando felicità da tutti i pori.
"Voglio saper perdonare.
Voglio fare Esperienza in questo modo."

"C'è una cosa però che dovresti sapere." rispose Dio.
"Non c'è nessuno da perdonare.
Tutto ciò che ho creato è perfetto.
Non esiste anima che sia meno perfetta di te."

"Accidenti, mi sa proprio che non mi divertirò!
Mi sarebbe tanto piaciuto essere Colui Che Perdona.
Volevo sapere come ci si sente a essere speciali in quel senso."

La Piccola Anima capì, in quel momento, che cosa si prova
a essere tristi.

Ma un'Anima Amica si fece avanti tra la folla e disse:
"Non te la prendere, io ti aiuterò."
"Dici davvero? Ma che cosa puoi fare?"
"Ecco, posso offrirti qualcuno da perdonare!"
"Tu puoi…"
"Certo! Posso venire nella tua prossima vita e fare qualcosa
che ti consentirà di dimostrare la tua indulgenza."

"Ma perchè? Per quale motivo?" chiese la Piccola Anima.
"Sei un Essere di suprema perfezione! Puoi vibrare a una velocità
così grande da creare una Luce tanto splendente
da impedirmi quasi di guardarti!
Che cosa mai potrebbe indurti a rallentare le tue vibrazioni
fino a offuscarle? Che cosa potrebbe spingere te
-che sei in grado di danzare in cima alle stelle
e viaggiare per il Regno alla velocità del pensiero-
a calarti nella mia vita e divenire tanto pesante da compiere
questo atto malvagio?"

"E' semplice", spiegò l'Anima Amica, "perchè ti voglio bene."
Sentendo quella risposta, lo stupore invase la Piccola Anima.
"Non essere tanto meravigliato, Piccola Anima.
Tu hai fatto lo stesso per me. Davvero non ricordi?
Oh, abbiamo danzato insieme molte volte, tu e io.
Nel corso di tutte le età del mondo e di ogni periodo storico,
abbiamo ballato.
Abbiamo giocato per tutto l'arco del tempo e in molti luoghi.
Solo che non te ne rammenti.

"Entrambi siamo stati Tutto. Siamo stati Su e Giu',
la Sinistra e la Destra, il Qui e il La', l'Adesso e il Poi;
e anche maschio e femmina, bene e male:
siamo ambedue stati la vittima e l'oppressore.
Ci siamo incontrati spesso, tu e io, in passato;
e ognuno ha offerto all'altro l'esatta e perfetta opportunità
di esprimersi e di fare Esperienza di Ciò che Siamo in Realtà."

"E quindi", continuò a spiegare l'Anima Amica,
"io verrò nella tua prossima vita e, questa volta,
commetterò nei tuoi confronti qualcosa di veramente terribile,
e allora riuscirai a provare come ci si sente nei panni
di Colui Che Perdona".

"Ma che cosa farai", domandò la Piccola Anima,
leggermente a disagio, "da risultare tanto tremendo?"
"Oh", rispose l'Anima Amica strizzando l'occhio,
"ci faremo venire qualche bella idea".

Poi soggiunse a voce bassa:
"Sai, tu hai ragione riguardo a una cosa".
"E quale sarebbe?"
"Dovrò diminuire alquanto le mie vibrazioni, e aumentare
a dismisura il mio peso per commettere questa brutta cosa.
Mi toccherà fingere di essere ciò che non sono.
E quindi, ti chiedo in cambio un favore."

"Oh, qualsiasi cosa, qualsiasi cosa!" gridò la Piccola Anima,
che intanto ballava e cantava.
"Riuscirò a perdonare, riuscirò a perdonare!"
Poi si rese conto del silenzio dell'Anima Amica e allora chiese:
"Che cosa posso fare per te? Sei davvero un angelo,
sei così disponibile ad accontentarmi!"

"E' naturale che sia un angelo!" li interruppe Dio.
"Ognuno di voi lo è! E rammentatelo sempre:
Io vi ho mandato solo angeli."

A quel punto la Piccola Anima sentì ancora più forte il desiderio
di esaudire la richiesta e chiese di nuovo:
"Che cosa posso fare per te?"
"Quando ti colpirò e ti maltratterò, nell'attimo in cui commetterò
la cosa peggiore che tu possa immaginare,
in quello stesso istante …"

"Si? Si…"
"Dovrai rammentare Chi Sono in Realtà",
concluse l'Anima Amica gravemente.
"Oh, ma lo farò!" esclamò la Piccola Anima, "lo prometto!
Ti ricorderò sempre così come sei qui, in questo momento!"

"Bene", commentò l'Anima Amica, "perchè, vedi, dopo che
avrò finto con tanta fatica, avrò dimenticato Chi Sono.
E se non mi ricorderai per come sono, potrei non rammentarmelo
per un sacco di tempo.
Se mi scordassi Chi Sono, tu potresti addirittura dimenticare
Chi Sei, e saremo perduti entrambi.
E allora avremmo bisogno di un'altra anima che venisse
in nostro soccorso per rammentarci Chi Siamo."

"No, questo non accadrà!" promise la Piccola Anima.
"Io ti ricorderò! E ti ringrazierò per avermi fatto questo dono:
l'opportunità di provare Chi Sono."

Quindi, l'accordo fu fatto.
E la Piccola Anima andò verso una nuova vita,
felice di essere la Luce e raggiante per la parte
che aveva conquistato, la Capacità di Perdonare.

Attese con ansia ogni momento in cui avrebbe potuto fare
questa esperienza per ringraziare l'anima che
con il suo amore l'aveva resa possibile.

E in tutti gli istanti di quella nuova vita,
ogni qualvolta compariva una nuova anima a portare
gioia o tristezza –specialmente tristezza-
ricordava quello che aveva detto Dio.

"Rammentatelo sempre",
aveva affermato con un sorriso,
"Io vi ho mandato solo angeli".

La piccola anima e il sole
Non avere paura del buio, ti aiuterà a trovare la luce
di Neale Donald Walsch
(Sperling & Kupfer Editori)

venerdì 4 aprile 2008

La mia famiglia

"Mi piaci tu e con te quello che ti circonda, mi piace farmi circondare da quello che ti circonda..."
Questa è la (mia) ideale definizione di famiglia.

Porto in me lo sguardo dolce e folle di mia madre, la pigrizia e la compassione di mio padre, la tenacia cieca, la depressione, l'insicurezza e la forza delle mie zie.
Ma la Vita mi ha portato a costruire un legame inscindibile con un uomo estraneo a ogni rivendicazione genetica.
Ho infagottato il mio bel pacchettino di eliche di dna, me lo sono caricato sulle spalle e ho trascorso la vita avvolta in un bozzolo straniero.
Per questo la mia famiglia non ha confini o gerarchie di parentela.
Io mi sento a Casa ogni volta che amo lasciarmi circondare dalle braccia e dal mondo di chi mi sta di fronte.

giovedì 3 aprile 2008

Il lettino del parrucchiere

Una mattina L'Orchidea tagliò i capelli al Grande Principe.
Riccioli scuri caddero per terra come semi. Mentre riccioli di fumo si alzavano densi nell'aria pesante insieme al rumore metallico delle forbici, batteria fuori tempo di Holly Johnson.

Freud associa i capelli ai pensieri. Capelli lunghi = pensieri antichi.
Nei sogni i capelli che stringono la gola sono pensieri soffocanti. Quando spazzoli i capelli accarezzi i pensieri, quando li tagli alleggerisci il rimuginio mentale.
Forbici contro la paranoia.
In pratica il parrucchiere è un analista. E costa meno. (A meno che tu non voglia anche i colpi di sole, che allora quelli son veri e propri colpi di luce, accelerazioni di coscienza che vanno pagate con un extra adeguato...)
Insomma dal parrucchiere al posto delle poltroncine ci dovrebbero essere dei lettini: ti sdrai, ti fai tagliare i capelli e ti alzi libera dal loop mentale, che si è sfaldato insieme ai ciuffi bagnati.

Forse allora raparsi aiuta a vivere nel qui e ora... Non so se riuscirei mai a farlo. Ho la testa a punta e rapata sembrerei un alieno o una melanzana. Chissà forse un giorno provo, poi giro per settimane con intriganti foulard colorati in testa. La gente si chiederebbe: alopecia, chemioterapia, buddismo?
Mah... per ora li lascio lunghi e sciolti, liberi di espandersi. Come i pensieri di queste settimane, che mi fanno sentire bene.

mercoledì 2 aprile 2008

Dilemmi

Quando c'è in tavola il pane fresco è meglio onorarlo e mangiarlo oppure è meglio finire quello vecchio per non buttarlo?
Quando scatta l'arancione e sei quasi al margine dell'incrocio è meglio frenare o accelerare?
E' meglio il primo o il secondo spettacolo, la piadina o le tigelle, Veltroni o Berlusconi?

Mah... tertium non datur.
Ma a volte sì
http://www.perilbenecomune.net/Home.html

martedì 1 aprile 2008

Mamma ti voglio bene

Ieri per la prima volta dopo 9 anni sono andata al cimitero a trovare mia mamma. Ero con mia sorella.
Arriviamo nella pace di Castelvetro con tulipani rossi del mio magico terrazzo e un mazzo di fiori gialli raccolti nei campi lungo la strada. Ma la nostra felicità e la nostra fierezza si infrangono di fronte al cancello di ingresso.
Chiuso.
Stupite e deluse torniamo in macchina. Mentre facciamo manovra adocchio un camion di giardinieri che sta entrando dal cancello laterale. Corro incontro a quel deus ex machina tenendo i tulipani rossi in una mano e agitando l'altra in un plateale gesto 800esco. "Fateci entrare" grido ai nostri salvatori. Che in effetti ci fanno entrare. Super! Uniche ospiti di quell'incantevole e silenzioso cimitero nel verde.
Iniziamo la ricerca. Dopo 9 anni avevamo solo un vago ricordo di dove fosse la mamma. Loculo a parete, prima o seconda fila da terra. Foto in bianco e nero sulla lapide.
Giriamo più di un'ora. Niente. Rifacciamo il giro, sfiliamo di nuovo davanti a decine e decine di nomi, angeli, croci, date, dediche... Incredibili le cose che ci sono scritte e appese sulle tombe, bisognerebbe farci uno studio sociologico, perchè credo che lì venga fuori il meglio di noi. Forse per questo mi piacciono tanto i cimiteri.
Beh... Niente, non la troviamo. Allora ci emergono alla mente le domande più assurde: "L'hanno spostata" "Hanno trafugato il corpo"... In mezzo al delirio si accende un barlume di lucidità: telefoniamo a nostro fratello... "Non è sepolta a Castelvetro, è sepolta a Solignano".
Abbiamo sbagliato cimitero.
Finora avevo sbagliato treno, orario, una volta corsia, metrò e uomo. Cimitero mai.

In questa vicenda ci ho visto un grande insegnamento: quando i cancelli sono chiusi è inutile sforzarsi per farceli aprire... Quando i cancelli sono chiusi significa che quella non è la strada giusta.
Grazie, mamma.

Note di una notte

"a volte mi commuovo quando penso a..."
"entrare nel dolore con la stessa disinvoltura con cui entriamo nell'amore"
"la paura va vissuta"
"amore è convivere su un altro livello"
"amore è al di là dello spazio, del tempo. amore basta a se stesso, vive e si nutre anche della perfezione di un ricordo. amore non ha bisogno del riscontro dell'altro"
"siamo creati per essere soli"
"si possono vivere distanze incolmabili dentro lo stesso letto, distanze di sentimento, di emozione, ben più vaste di 9 ore di volo o di 1500 € di biglietto aereo"
"vivo il distacco con serenità"

io mi chiedo perchè non ricordo altro. vorrei registrare ogni sua parola, per riascoltarla e risentirla vibrare nel cuore finchè non ne avrò assimilato ogni impercettibile suono. e invece ricordo sempre solo brandelli. sono già sfuggiti alla consapevolezza concetti che mi hanno arato l'Anima solo poche ore fa.
forse è il vino? no, perchè con Lui è sempre così.
la sua voce parla a una Me profonda, così interna che poi non riesco più a ricontattarla. Lui parla al mio Sé e quando l'Ego torna le sue parole sfuggono al mio ricordo come saponette.
come è possibile che ore di parole si riducano nella mia coscienza a questi pochi brandelli? non ricordo non ricordo non ricordo.
Lui dice che tutto mi tornerà in mente, quando mi servirà.
E io mi fido.