Inciampo in questo modellino 3D, buffo e colorato.
Cerco di incastrare piedi e mani sulle superfici lucide e invitanti, cerco il click, l'equilibrio stabile e definitivo, l'assetto rigoroso, mattoncino fra torri e pareti di altri mattoncini.
Forzo inutilmente la carne con la plastica, scivolo, mi imbroglio.
Su queste superfici spigolose mi sbuccio continuamente le ginocchia.
E ogni volta che esce sangue mi ricordo che io non sono un Lego.
Al cordone d'argento che alimenta la mia Anima,
alla voce ferma e dolce che mi ricorda chi Sono, quando mi capita di dimenticarlo.
Laura, ti amo.
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