giovedì 31 gennaio 2008

Trasformazione

Il Grande Principe aveva grandi poteri. Per questo si chiamava così.
In una notte stellata, fra le sconfinate dune di un deserto, donò a Bebè un nuovo corpo. Con quel corpo Bebè sentiva meglio il freddo e il caldo, il secco e il bagnato, il dolce e l'amaro.
Bebè da allora ebbe nuove mani, e il loro tatto era così affinato da contare tutti i granelli di sabbia che il Grande Principe aveva sulla pelle. Bebè ebbe nuove orecchie, più sensibili, con cui udire la sua voce, un nuovo naso con cui annusare i suoi capelli, e nuove labbra con cui poterlo baciare. Bebè ebbe anche nuovi occhi per guardarlo ogni istante come se fosse la prima volta, e una nuova lingua con cui gustare il suo sapore come frutto. Bebè ebbe nuove gambe con cui corrergli incontro più velocemente, nuove braccia con cui poterlo stringere più forte, e un nuovo ventre in cui accoglierlo per un tempo senza tempo.
Tutto questo accadde al tremolio di un fiamma, all'ombra delle gobbe di un cammello.

mercoledì 30 gennaio 2008

Al di là del Velo di Maya

Oggi Giuliana ha lasciato il suo corpo fisico, per tornare leggera e luminosa fra le energie rarefatte e sottili che ci attendono al di là del velo. Una parte di me la invidia e prova un'enorme curiosità per quello che lei sta sentendo ora, proprio in questo istante. Come deve essere bello ritrovare intatta la potenzialità della propria Essenza, sentirsi di nuovo invulnerabili e incontaminati, puri, perfetti... Sentirsi investiti dal ricordo e ritrovare in un orizzonte vastissimo il senso e il significato di ogni nostra azione e sentimento... Provare di nuovo la sensazione di essere parte dell'infinito. Come deve essere potente e meraviglioso tutto ciò.
Se fossimo davvero consapevoli che la morte su questo pianeta è una rinascita gloriosa su altri piani vibrazionali proveremmo una grande gioia a ogni passaggio. Ai funerali saremmo vestiti di bianco, e invece di versare lacrime canteremmo le canzoni più felici che conosciamo. Il funerale è in realtà più festoso del matrimonio, perchè celebra l'unione più sacra che ci sia: quella fra il nostro Io e la nostra Anima.
Se fossimo davvero consapevoli che l'uscita dal corpo fisico non implica lo svanire dell'Anima non ci preoccuperemmo della mancanza, non subiremmo il trauma del vuoto. L'energia dell'Amore non ha confini vibrazionali e si espande oltre ogni universo. La vicinanza c'è, resta, è già qui.

Permettiamo alle Anime che stanno svolgendo il momento del passaggio di farlo lasciandosi alle spalle ogni attaccamento e ogni paura, in un'atmosfera serena e di pace.
I primi tre giorni dopo l'abbandono del corpo fisico sono più che mai delicati... Inviamo all'Anima di Giuliana fiducia, amore e Luce per sostenerla in questo splendido viaggio.

Io parlo ai miei morti, loro mi sentono e mi rispondono. Da oggi c'è un Angelo in più.

martedì 29 gennaio 2008

Il Grande Principe

Ha una maschera sul viso,
che cambia colore a ogni pensiero ma svanisce a ogni sorriso,
mani protettive e sapienti, lente, calde, mai invadenti,
pensieri in folle movimento, che gli dan gioia e poi tormento.
Curve nei fianchi e fra i capelli, righe sui maglioni...
è il principe delle contraddizioni.
Il suo regno è il paradosso:
è paziente e sa aspettare, ma insegue il tempo nel suo passare.
Come corona ha la criniera di un leone
e come scettro le parole di una canzone.
Ha una famiglia straordinaria e una tromba immaginaria,
musica nelle orecchie e nella voce,
e sul petto una morbida croce.
Nella sua tasca è scaduto il documento,
ma nel suo cuore è valido il sentimento.
Matto e distratto, è attento all'essenza e gli sfugge l'apparenza.
Le sue radici son nel mare,
per questo ama nuotare e ha sempre un porto da scovare.
Mette in atto la sua volontà
permettendo agli altri di vivere con spontaneità.
Capricci, vizi e bisticci sono all'ordine del giorno,
ma premura, tenerezza e cura fan loro da contorno.
Ha piedi nudi e grande schiena,
e nel passato una catena.
Oggi l'ha spezzata,
e fra i frantumi esplode il suono della sua risata.
Solo un filo lo tiene ancora legato...
l'aquilone che vola nel suo cielo stellato.
Con libeccio, tramontana e maestrale,
non c'è tregua al suo virare:
segue il vento degli eventi ed è in balia delle correnti.
Per fermarlo e poi tagliarlo il Grande Principe ha una schiera di alleati:
silenzio, notte, libertà, indecisione, iperattività, poca responsabilità.
Ma fallisce ed è smarrito, il filo ancora gli è sfuggito...
...E' riuscito! Ora il Grande Principe ha capito:
il segreto non è tirare, trattenere e strattonare,
ma le membra abbandonare, lasciarsi sollevare e leggero infin volare.

Biglietto di sola andata

"La misura del viaggio non sono i treni che prendi, nè gli aerei su cui sali", mi ha detto il Grande Principe.

E' vero: il Viaggio si misura in intuizioni, nelle piccole porzioni di spazio fra te e gli altri, in sospiri. In battiti, di ciglia e di cuore.
La percorrenza non si calcola in km, né in miglia: l'unità di misura è la più soggettiva, non solo da uomo a uomo, ma di giorno in giorno. Oggi scegli di basarti sul numero di pagine da studiare, domani sul numero di ore da lavorare. C'è chi ha come parametro di giudizio i soldi che entrano in busta paga, chi i giorni che mancano allo scadere del tempo della gestazione. C'è chi valuta in base alle rughe che ha sul viso, al numero di parenti che siedono attorno al tavolo a Natale, alla quantità di parole che riesce a scambiare con suo figlio fra il caffè del dopo pranzo e l'inizio della partita. Oggi sei libero perchè hai deciso di andare a vivere da solo, domani ti senti schiavo della tua autonomia, nella casa nuova che hai appena comprato con un mutuo ventennale.
E allora? Se le indicazioni sono così mutevoli e i cartelli sfumano a ogni incrocio, come si fa a capire a che punto si è del viaggio?
Io osservo l'autostrada interiore, quella che dal basso ventre sale lungo la spina dorsale fino alla nuca, e poi alla fronte. Le mie sette pietre miliari sono tutte lì, nitide e in fila. Ogni giorno prendo le misure della mia felicità, e sento fino a che tappa è arrivata.
Oggi è salita fino al cuore.

domenica 27 gennaio 2008

Lode al testosterone

Sono così felice di essermi incarnata nel corpo di una donna. Così posso gustarmi lo spettacolo selvaggio e intrigante che sono gli uomini.
Adoro osservare i loro personalissimi codici di comunicazione, la loro complicità basata sul gioco primordiale delle baruffe fra cuccioli. Mi piace il loro umorismo che si prende poco sul serio, il tono basso delle loro voci, la loro gestualità esuberante. Nel linguaggio del corpo degli uomini c'è sempre un'inconscia allusione all'antica lotta per la conquista della femmina, un messaggio subliminale diretto al mondo dell'istinto. Io capisco poco del loro gergo, mi muovo e mi esprimo in modo diverso, ma c'è qualcosa delle loro sequenze che riesco sempre a decriptare, qualcosa che mi arriva diretto in un microchip al centro del cuore, e che me li fa amare. Forse è il certificato di garanzia che la sopravvivenza della specie ha depositato nei nostri geni.
Essere femmina è splendido, perché ci sono i maschi. E' l'equilibrio eterno di Yin e Yang, l'incessante aspirazione al ricongiungimento degli opposti.

sabato 26 gennaio 2008

Fight or fly (or lie)

Darwinisticamente parlando, ci sono due possibili modalità di reazione a un evento che mina il tuo equilibrio: o ti fermi e combatti, oppure scappi. Se ti trovi di fronte a un ostacolo, o vai avanti e sfondi oppure retrocedi.
Questo è il parere di Darwin, che studiava l'uomo dal punto di vista animale.
Se invece si studia l'uomo dal punto di vista dell'Uomo le possibilità di reazione diventano tre: quando ti trovi di fronte a un nemico puoi lottare contro di lui, puoi scappare da lui, oppure puoi sdraiarti al suo fianco, e farci l'amore.

venerdì 25 gennaio 2008

Camino

"Quanta strada c'è prima di poterti amare."

Ma io ho un equipaggio da paura: scarpe da trekking consumate, calze senza cuciture, ago per forare le vesciche e filo da infilarci dentro per farle seccare. Acqua, tanta acqua. Un cappello con una larga tesa per proteggersi dai pensieri tristi. Pelle e capelli da bagnare di pioggia e di sole. E sulle spalle solo i chili più preziosi. Silenzio e pazienza (ma questi non pesano).

giovedì 24 gennaio 2008

Legoland

Inciampo in questo modellino 3D, buffo e colorato.
Cerco di incastrare piedi e mani sulle superfici lucide e invitanti, cerco il click, l'equilibrio stabile e definitivo, l'assetto rigoroso, mattoncino fra torri e pareti di altri mattoncini.
Forzo inutilmente la carne con la plastica, scivolo, mi imbroglio.
Su queste superfici spigolose mi sbuccio continuamente le ginocchia.

E ogni volta che esce sangue mi ricordo che io non sono un Lego.

Al cordone d'argento che alimenta la mia Anima,
alla voce ferma e dolce che mi ricorda chi Sono, quando mi capita di dimenticarlo.
Laura, ti amo.

Amicizia è...

...ricevere una telefonata per farsi venire a prendere a Verona.
W Grandalbero e tutti i Gormiti della Foresta! EVVIVA i Winnie Pooh frutta!!

mercoledì 23 gennaio 2008

Paresi

"Mi parve di essere diventato di legno,
senza più sentimenti,
se non il panico e la sensazione
che lei fosse troppo bella per me,
anzi, più bella e salda di me.
Mi rese estraneo a me stesso."
J. Fante

Ogni tanto capita così. Si incontra qualcuno e ci sentiamo improvvisamente indifesi e vulnerabili. Nudi di fronte a una luce che brucia... I nostri contorni in tutto quel bianco si perdono e non ci riconosciamo più.
E siamo così occupati a sentirci inadeguati che non ci sfiora neanche l'ipotesi che quello che vediamo sia il nostro riflesso.

Grazie, Monni.

Effetto stereo

Oggi non faccio niente, e ascolto. Ascolto dentro, non l'ho mai fatto. Ieri sera tra la veglia e il sonno mi sono resa conto che non permetto al silenzio di arrivare. Appena intuisco un passo di allontanamento provoco reazioni per mantenere la presenza. Non importa che reazioni siano, l'importante è che ci siano. Niente mi fa paura come il silenzio.
Oggi sperimento. Cosa potrà mai succedere di così terribile? Il silenzio di fuori arriverà per la prima volta all'abisso di silenzio di dentro, e si faranno eco. E allora? Io, tra queste due casse, sono invulnerabile.

martedì 22 gennaio 2008

Il mio personaggio 2007

Ho un amico. A questo amico rubo battute, stratagemmi e idee. Anche il titolo di questo post(o) è suo. Lui si lamenta, ma in fondo è contento che gli prendo le cose. Io in cambio gli fornisco apertura di vedute, ore di parole (che lui è tenuto ad ascoltare) e innovative teorie sull'energia. Mi sembra un buon baratto. In assoluto il mio (e il suo) migliore affare del 2007.
Quando parliamo siamo entrambi disposti ad accettare l'ipotesi che l'altro abbia ragione (anche questa è una frase sua). Il risultato? Che non arriviamo mai a nessuna conclusione. Però comunichiamo. E lo capisco dal fatto che non mi sento sola.

Fortuna che una sera di luglio mi trovavo seduta su un portabiciclette in via Gallucci...

lunedì 21 gennaio 2008

Disgelo

Poche parole, e la diga si sfonda. La cassa toracica si espande, il respiro torna profondo. Il sonno torna piacere, non più rifugio. Poche parole che cambiano lo stato d'Anima e il sangue è di nuovo rosso e buono. Poche parole che restituiscono il senno. Di nuovo lucida, guardo la me di un minuto prima e non mi riconosco. Incredibili i rivoli in cui ci disperdiamo, innumerevoli le gocce in cui evaporiamo, infiniti gli specchi in cui ci riflettiamo.
A quando la prossima apnea? Cosa la provocherà? Sarà questione di ore, di giorni o di un minuto? In chi mi trasformerò allora? Lupo mannaro o fata turchina?

Per ora mi godo l'intervallo.
Cuore al centro, e si ricomincia a giocare.

Pazienza

"la qualità di chi affronta e sopporta avversità, dolori e in generale ogni cosa molesta, mantenendo la calma, senza lamentarsi o arrabbiarsi". Questa è la definizione del Palazzi-Folena per "pazienza". Dio come è riduttiva, e misera, e lontana dalla mia verità.
La mia pazienza è il consumarsi di una lotta, attimo dopo attimo. E' il distacco del cuore dal corpo, e della mente dal cuore. E' separazione, contrasto, frammentazione. E' la quintessenza della dualità. Logorazione, fatica, sforzo che va oltre la mia umanità...
Equilibrio instabile, minacciato da un battito accelerato di cuore. Respiro trattenuto. Vetro incrinato, che espanderà la sua ragnatela al prossimo soffio come emorragia.
Funambolo su un filo di polvere. Silenzio assordante, vuoto allucinante. Vertigine, caos. Immobilità della morte. Già, morte.
Lotta dilaniante tra la tentazione dell'illusione del controllo e la fiducia.

Anniento il mio ego nella catarsi del non fare... Scelgo di fidarmi.

domenica 20 gennaio 2008

Ode a Giovanni Monti

Serata bolognese a casa dell'Imperatore, una delle mie stanze interiori.
Odore di lacca. Un tavolo da lavoro apparecchiato con carta velina.
Alle pareti un pollo con il viso di una bambola dalle orbite vuote e l'ex voto di un bambino di 9 anni.
Sul pavimento una pioggia di Coppelie e i giochi di Minù, che stasera è fuori a copulare.
Nell'aria le parole della poesia monovocalica "Ingili".
Nello stomaco pasta con panna e peperoni e spritz.
Alle mie spalle decine di mazzi di tarocchi, di fronte decine di libri di Buzzati.

Vorrei tanto un cucciolo di Minù. E il talento di Giovanni.

sabato 19 gennaio 2008

Il vuoto è perfetto per volare

La Piccola Mè

Oggi è rispuntata la Piccola Mè, quella che mi fa tanta tenerezza. La creatura più vulnerabile del mio mondo, fatta di cotone e di vetro. E il vetro è fuori.
Oggi mi è tornata a trovare, dopo tanto tempo, e se ne sta lì, seduta sul cuore. Un po' pesa, e mi affatica il respiro.
Sento il suo sguardo interrogativo, la sua pretesa sottile e tenace, che prima o poi esploderà in capriccio, e poi in pianto.
Sento il suo vuoto e il suo smarrimento, il suo panico che sale, il suo terrore del buio.
Sento le sue domande ingenue, di chi non può capire.
Le parlo tanto, perchè so che per lei il silenzio è una porzione di morte. So che ascolta la musica della mia voce, e non le parole.

Cara, dolce, Piccola Mè, stanotte ti costruisco un'altalena, per dondolare sul cuore senza fatica.

venerdì 18 gennaio 2008

Per...

Dedico un pensiero a tutti gli stranieri che si riconoscono,
ai marinai che cercano un porto,
a chi ha il coraggio di innamorarsi e a chi ne ha paura,
ai viaggiatori alle soglie dell'ennesimo viaggio,
a chi spicca il volo, e si scopre leggero,
a mia sorella e alle altre splendide donne della mia vita,
a mio fratello e a tutti gli uomini con i capelli ricci,
ai suonatori di tromba,
agli amanti,
a chi ha l'illusione di essere solo,
a chi crede di essere stato tradito,
a chi si sente ferito.
A tutti loro va il mio pensiero, la mia compassione, la mia gratitudine.

giovedì 17 gennaio 2008

LILA

tratto da www.stazioneceleste.it

"Permetteteci di farvi fare un viaggio……

Tutti noi siamo riuniti in un prato ai piedi di una montagna. Siamo a
casa e stiamo giocando tutti insieme, in perfetto amore. Un caro
fratello si avvicina e ci chiede "Qualcuno di voi vorrebbe fare un
nuovo Gioco?" "Che tipo di Gioco?" domandate. "E' come quelli che
facciamo di solito?" "No" egli risponde "E' un gioco che non avete mai
fatto prima. Sarà un Gioco complicato con molti inganni e
travestimenti. Noi indosseremo dei veli, cosicché non potremo più
vedere o ricordare la nostra vera natura, ed anche il velo sarà
invisibile. Poi incominceremo a giocare ed incominceremo anche a
ricordare. Questo velo sarà così spesso che voi dimenticherete non
solo chi siete ma anche da dove provenite. Anche quando ci
incontreremo lungo il percorso, ci guarderemo negli occhi e non ci
riconosceremo. Il velo sarà così spesso che molti guarderanno gli
inganni ed i travestimenti e crederanno fermamente che quello che
vedono sia tutto ciò che esiste. Conserverete tutti i vostri poteri,
tuttavia non vi ricorderete come usarli e non saprete nemmeno di
averli.

Il Gioco sarà diviso in fasi e prima di iniziare ogni fase del Gioco
potremo mettere sul nostro cammino tutti i promemoria che vogliamo,
per aiutarci a ricordare. Assicuratevi di mettere molti promemoria,
perchè molti di voi, razionalizzando, facilmente li scarteranno.
Sceglieremo il tempo ed il luogo della nostra entrata ed uscita dalla
Scena del Gioco. Decideremo anche le circostanze e le lezioni che
desideriamo imparare mentre siamo sotto il velo. Sarà tenuto un
punteggio ed i punti saranno cumulabili da una fase a quella
successiva. Questo sistema di punti sarà usato da voi soltanto per
decidere che cosa dovrà essere incluso nella fase seguente. Non sarete
in grado di conservare la memoria da una fase all'altra, tuttavia, una
volta acquisiti, certi attributi potranno essere portati con voi alla
fase successiva. Porterete sempre con voi l'essenza del vostro nucleo
e la vostra personalità, ma non sarete consapevoli di portare questi
attributi con voi attraverso il velo in ogni nuova fase.

L'umorismo sarà sempre un promemoria che passerà incontrollato
attraverso il velo e, se ci accorgeremo che state diventando troppo
seri, vi faremo il solletico per ricordarvi che questo è soltanto un
gioco. Ci saranno anche molti maestri disponibili lungo il percorso
per aiutarci, se ci allontaneremo dal sentiero. Oh, sì, quasi
dimenticavo, una parte importante del Gioco sarà che in ogni momento
avremo il Libero Arbitrio. Avete completa libertà in ogni cosa, potete
anche decidere di non giocare o di farvi sostituire. Potete scegliere
se nascondervi o se cercare, la decisione è interamente vostra. Sulla
Scena del Gioco ci sarà la polarità. Questo dipende dal meccanismo
della Scena del Gioco e sarà un requisito indispensabile perchè
fornisce il contrasto necessario. Tuttavia la polarità oscurerà la
vostra visione. Attraverso gli occhi oscurati dalla polarità,
percepirete le cose come Su o Giù, Chiaro o Scuro, Buono o Cattivo,
Amore o Paura e Giusto o Sbagliato. Non lasciatevi ingannare, è
soltanto un'illusione.

Tutti noi lasceremo il nostro Sé Superiore in un posto speciale per
tutta la durata del Gioco, altrimenti il Gioco sarebbe anche troppo
facile. Il vostro Sé Superiore sarà disponibile per voi in ogni
momento. La vostra sfida sarà imparare come connetterVi e ricordare
che esso esiste come una parte di voi. Potete scegliere di essere
guidati e consigliati da coloro che amate in modo speciale durante
tutto lo svolgimento del Gioco. E tuttavia, ricordare che essi
esistono sarà una parte importante del Gioco stesso.

Lo scopo del Gioco sarà vedere quanti riescono a ricordare chi sono,
da dove provengono e quali poteri creativi possiedono. Una volta che
ricordate, potrete riemergere con il vostro Sé Superiore e ricreare
Casa dall'altra parte del velo, a dimostrazione del fatto che avete
riacquistato la memoria.

Allora, volete giocare?

Trattatevi con rispetto reciproco, imparate gli uni dagli altri e
giocate bene insieme".

Felicità

Sto mangiando il più buon purè che abbia mai sentito, fatto col mio nuovo Bimby.
Aspetto i finocchi al burro, che son su in questo momento.
E stanotte ho trascorso una delle più belle notti della mia vita.

Questa è felicità.

martedì 15 gennaio 2008

Chioma d'albero

Capelli, capelli, quanti capelli.
Nidi nei capelli, ragni in quei capelli,
stelle impigliate, paglia, raggi di sole.

" (...)
Io vorrei
rivederti per fare l'amore
non sognarti
quando il sogno comincia a finire.
Io vorrei
fare il cambio con te per scoprire
tu chi sei
ed accorgermi che siamo uguali.
E vorrei contare i tuoi capelli
fino all'ultimo senza sbagliare
e alla fine
dire che son belli
e confonderli e ricominciare."

"Vorrei" di Vecchioni

Scambio umanitario

Quando due persone che sono in sintonia si incrociano allo stesso punto è il miracolo. Ed è incredibile quanto bene si possano fare. Si fanno del bene mentre si parlano mentre si guardano mentre si baciano. Si fanno bene senza volerlo, senza sapere come si fa, senza sforzo. L'unica cosa che sentono è tutto quel bene che entra in circolo e si va a espandere in ogni cellula.
(E alimenta le parti di me che sento migliori e guarisce quelle che sento peggiori.)

Storditi e increduli, improvvisamente ci si rende conto che il tempo è una nostra invenzione.

lunedì 14 gennaio 2008

Scambi umanitari

I meccanismi fiscali mi spossano. Quando mi metto a scrivere una fattura o a fare la raccolta dei documenti per la dichiarazione dei redditi ho bisogno di fare delle tappe. E in mezzo mi devo prendere delle vacanze. Non so bene perché, non capisco... In teoria son concetti lineari, logici, eppure mi sembrano così complicati e forzati e soprattutto faticosi.
In effetti pensando più in vasta scala tutto il concetto dei soldi è faticoso. I soldi non sono un mezzo di scambio immediato: chi offre un servizio è ricambiato con pezzi di carta, che in quel momento non sono un altro servizio, ma che potranno diventare qualunque altro servizio sulla base della sua scelta. E' dunque un mezzo di scambio mediato.
Nel baratto invece chi offre un servizio è ricambiato subito con un altro servizio. E invece che prendere dei pezzi di carta riceve in cambio un po' della persona che gli sta di fronte.
Come vorrei poter andare in un negozio, prendere il maglione che mi piace di più e offrire alla commessa delle lezioni di yoga invece di passare dalla cassa.
Oppure andare al ristorante e invece di pagare il conto correggere le bozze dei menù e inventare nuovi nomi ai piatti.
In cambio di un editing potrei ricevere assistenza tecnica per il computer e in cambio della redazione di un pezzo mi porterei a casa delle torte e degli sformati.

sabato 12 gennaio 2008

Meteo

Oggi piove. Ma dentro di me splende il Sole.

venerdì 11 gennaio 2008

Equilibrio

A volte si rimane come sospesi, sul baratro di uno sguardo, di un sorriso, di un saluto. In bilico su un bacio, su un paio di labbra tese come fune: da un lato c'è il corpo, dall'altro il cuore.
E il funambolo approda dove minore è il tremito.

giovedì 10 gennaio 2008

Lenti a contatto

Non riesco a mettere a fuoco. Vedo un'emozione, e non so tracciarne i contorni. E' un'ombra, una macchia di colore, ma se dovessi indicare dove inizia e dove finisce non saprei come fare. Non capisco quanto è distante, o quanto è vicina.
Ci sono lenti che correggono la miopia esistenziale?

mercoledì 9 gennaio 2008

Unità

"Nel nostro corpo scorre non solo sangue (...) scorrono sassi, lame, lana, alcool, acqua pura... scorre tutto il mondo."
Sono così felice di conoscere persone che scrivono queste cose, che pensano queste cose… Grazie Mary!
Lo penso anch’io. Penso che siamo tutto, e il contrario di tutto. In ogni momento.
Chi sceglie di assecondare la misera finitezza dell’uomo, la chiama contraddizione.
Chi intuisce la divinità dell'Uomo, la chiama completezza.

martedì 8 gennaio 2008

Modena affittasi

si affittano case, garage, uffici... ma finora non sapevo che si potessero affittare le città.
invece ieri sera Qualcuno ha affittato il centro di Modena, e mi ha invitato a entrare.
è stata una bella sorpresa. come essere al cinema e continuare ad avere voglia di parlare quando inizia il film.

...e gli altri 179.999 abitanti, dov'erano?

Un bacio

E' un promemoria, per ricordarmi fra mille anni che è stato stasera.
Ma non voglio condividere niente.

lunedì 7 gennaio 2008

"Toc toc" "Avanti!"

Forse vivere il qui e ora è come essere innamorati. Quando si è innamorati tutto acquista un valore diverso, o meglio... tutto acquista un valore. Ogni piccolo gesto è vissuto con pienezza. E andare al cinema insieme o mangiare una pizza si trasforma in un'esperienza mistica... Una banale Margherita diventa ostia consacrata.
Non sono innamorata, ma sono pronta per esserlo. Essere pronti è importante. Perchè le esperienze hanno rispetto di noi e sono discrete... Arrivano solo quando sono invitate.

Voglio diventare una Jedi

Stasera ho visto il V episodio di Star Wars... Questo Lucas mi stupisce ancora... Ha precorso di 30 anni il Risveglio planetario! La forza viene definita esattamente come il Prana e tutta la saga è volta alla conciliazione degli opposti. Ci sono continui riferimenti alla potenza del pensiero, che tutto può realizzare, e i principali insegnamenti di Yoda riguardano il distacco e la Legge di Attrazione...
Vorrei che Yoda fosse il mio insegnante di Yoga...

sabato 5 gennaio 2008

Ingiunzione di sfratto

sto provando emozioni fuori luogo. lo so che non sono al posto giusto, che non sono dove dovrebbero essere. e allora come si fa? come si fa a spiegare a un'emozione che deve cambiare casa? voglio sfrattarle tutte, queste inquiline abusive! la casa è mia e voglio che ci entrino solo gli ospiti che invito io, mica queste zingare disordinate che mi incasinano tutto! non che siano spiacevoli in assoluto, sanno leggere la mano, fare i tarocchi e ballano come delle dee... ma... non erano previste! qui era già tutto esaurito e c'era una bella armonia tra i coinquilini della Casa. Cosa ci sono venute a fare, qui dentro, queste streghe urlanti? che se ne tornino all'aperto. nomadi sono e in fondo nomadi vogliono restare. perchè ogni tanto fanno finta di desiderare una casa e invadono gli spazi altrui? chi ha il privilegio di sentirsi a suo agio senza radici dovrebbe rispettare chi ha bisogno di radici, e lasciarlo in pace nel suo nido di illusioni e tranquillità.
QUESTA E' PROPRIETA' PRIVATA, cazzo

venerdì 4 gennaio 2008

Invulnerabilità

Ci sono canzoni che toccano la corda dell'anima e la fanno vibrare al ritmo del Verbo primordiale. In pace assoluta.
Quando sento questa canzone sono salva e serena. Sento che posso attraversare qualsiasi cosa, e rimanere intatta.
Lui è Ivan Segreto, e il pezzo si chiama "Ampia". Grazie I&L.

"Feto amato non ancora avuto,
feto avuto ma non voluto,
peso e contropeso c'è, ma
chi ha deciso ha un'ampia visione.

Stai nuotando nella sabbia,
mentre ieri calpestavi mari,
sorseggiando di quei sassi
respiravi fuochi vividi.

Dalle oscurità delle vette
ai chiarori degli abissi,
pesa e dosa poche gocce di prosa.

Ampia, più ampia, è la tua visione...
peso schiacciante sai è dover capire che
ampia, più ampia, è la tua visione
porterai ogni cellula nuova
a fiorire.

...Ha di certo ampia visione..."

Punti(ni) di vista

L'aereo atterra a Bologna alle 22.50.
E all'arrivo ad attendermi c'è LEI, la grande trasformista, che tutto rivela e nasconde.
La neve.

Dio quanto mi piace Modena, così piccola e provinciale, con le sue luci gialle e la sua campagna vuota e silenziosa.

mercoledì 2 gennaio 2008

Eat London

Ma che vento c'è a Londra? Non me l'aspettavo. Come il fatto che a New York c'è l'odore del mare... Non me l'aspettavo. Londra mi sembra una città di mare.
Domani si torna a casa, e nel minibilancio di questa vacanza dico che:
- quando si inverte l'andamento delle corsie si rischia grosso
- per comunicare in modo efficace non è importante avere un lessico ricco
- viaggiare e fare il turista sono due aspetti molto diversi di spostarsi
In questi giorni ho fatto poco la turista. Non ho visto la National Gallery, non sono andata al Portobello Market, non ho visto High Park nè Regent...
Oggi ho dormito fino alle 11 e ho passato 3 ore a parlare da Starbuck's. Questo è viaggio...?
O è pigrizia?
Se Londra fosse qualcosa da mangiare, per me oggi sarebbe una soup.

martedì 1 gennaio 2008

2° grado scala Mercalli

Aspettando una pasta aglio olio e peperoncino ho aperto il blog.
18 Percy street, Westend, London. Il nuovo anno parte da qui.
Piove.
Aki legge, coperta di lana rossa. Teddy guarda le foto. Celentano canta. Onzo e Elettra abitano il divano. Pietro fuma, si soffia il naso e cucina.
Io scrivo nel mio sismografo: questo blog da oggi registra il mondo delle mie frequenze.
E' pronta la pasta.