domenica 20 aprile 2008

La Cura

"Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza."

La Cura è fastidiosa, spesso è dolorosa, come minimo ha un sapore amaro.
La Cura può essere fraintesa con la malattia. Oggi sulla spiaggia di Valencia ho creduto di impazzire.
In realtà non è il silenzio che mi sta facendo impazzire, è la paura di cui io lo riempio.
Il silenzio è uno strumento della Cura, e il suo frutto è la pazienza.

La verità è che oggi sulla spiaggia di Valencia ero davvero pazza. Ed ero pazza anche in aeroporto, e lo sarò di nuovo forse tra un'ora, domani, fra una settimana. Tutte le volte che lascio spazio alla paura sono pazza.

Sono stata al museo della scienza valenciano, un miracolo architettonico di Calatrava che sfida la legge di gravità. All'interno decine di giochi interattivi, esperimenti, filmati, foto, documenti che celebrano la perfezione dell'essere umano. Milioni di cellule assemblate in un'armonia divina, il dna misterioso che inizia a rivelare il suo potere infinito.
Poi sono stata all'oceanografico... centinaia di creature marine, assemblate in forme e colori infiniti. Esseri immaginabili solo nelle menti dei bambini, esseri che popolano solo i sogni...

Avevo davanti agli occhi tutto questo, ho sotto gli occhi e nelle mani ogni giorno questa miracolosa architettura che è il mio corpo.

Non c'è un singolo battito del mio cuore che abbia bisogno della mia consapevolezza: ogni secondo sono immessi nelle mie arterie 112 cm cubi di sangue senza che io nemmeno me ne accorga.

E mi permetto di avere paura di qualcosa? Questa è follia.
Tutte le volte che lascio spazio alla paura sono pazza.

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