giovedì 10 luglio 2008

Lorenzo

Se provo a uscire dal labirinto, qualcosa riporta la mia attenzione qui.
Evidentemente è qui la foglia da guardare, la siepe da annusare, la terra da calpestare.
Oppure fuori dal labirinto c'è semplicemente un labirinto più grande, dentro un altro più grande, dentro un altro più grande...

Stasera l'ho passata dentro un labirinto di persone, muri le braccia alzate verso il cielo, muri le mani.
Quelle pareti mi piacevano da matti, e ogni volta che volevo potevo guardare il cielo.
Son sicura che da nessun altro posto il cielo era bello come da lì.

Le mani sul cuore ad ascoltare la cassa toracica che vibra, i jeans che tremano a contatto col suono che sale da terra. Musica che arriva da ogni lato, attraverso l'aria, attraverso i sanpietrini. E lo sterno diventa ricetrasmittente e trasforma le frequenze e distribuisce a ogni atomo la sua dose.

Grazie a te, Lorenzo.

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