lunedì 4 febbraio 2008

Happy days

Lei è tutta vestita con la roba di lui. Braghe della tuta, quelle lucide gialle e blu che si usavano alle medie. (Ha arrotolato l'elastico in vita per non farle strusciare per terra.) Calzini lunghi, da spogliatoio, che negli uomini segano tutti i peli fino al polpaccio. Maglia di cotone a righe. Larga e così morbida. Scollo a V. Lì dentro si sente bene.
Lui ha pantaloni della tuta grigi, e una maglietta nera a maniche corte.
Tutti e due sono senza mutande.
Stanno seduti in cucina. Lui ha i piedi nudi infilati fra due cuscini: il sedere di lei e la stoffa a fiori che rende più accogliente la seggiola di formica. Bevono camomilla e parlano. Sono le due e mezza di notte.
La chiave gira nella serratura ed entra suo padre, che ogni tanto viene a dormire da lui quando litiga con la sua compagna.

Nella luce gialla di quella cucina anni '70 lei si sente perfettamente felice.

2 commenti:

Per me e spero anche per voi ha detto...

Strano, volevo lasciare un post ma non trovavo nulla di adeguato... poi ho pensato che gli happy days vanno vissuti e non commentati

Antonella ha detto...

ciao spagnolo.
davvero felice di risentirti.