martedì 19 febbraio 2008

Esselunga

Oggi mi ha preso una gran malinconia. Che strana cosa la malinconia. Un sentimento al caramello: stucchevole, ma appiccicoso. Che bella cosa che ora me ne vado a letto, così tutte le sue croste si sciolgono nel sonno.
Oggi è stato uno di quei giorni senza senso. Non ho fatto niente. Uno di quei giorni che girano a vuoto, come le ruote della mia macchina, dove sono stata seduta per un sacco di tempo senza dover andare da nessuna parte. Stare nel traffico mi immalinconisce, forse è cominciato tutto da lì, stamattina.
Poi tutto ha risposto alla mia malinconia rendendola molto più grande della gocciolina sulla fronte che era all'inizio... Il giro nel mio vecchio ufficio. Tutto più piccolo e più pulito. Stesso odore però. Mi ha fatto pensare che le cose possono anche non cambiare mai.
Poi non so, quando mi sento così mi sembra di diventare invisibile, e forse lo divento davvero. In tutto il giorno nessuna mail, nessun messaggio, nessuna telefonata. Il silenzio è ottimo per amplificare la malinconia...
Una giornata così non poteva che concludersi con una serata senza meta: al cinema (chiuso accidenti) ha fatto seguito giro privo di senso all'Esselunga, da cui sono uscita con cetrioli, pomodori pachini, feta, olive nere e un cesto di funghi giganti (non so cucinarli ma erano troppo belli per non prenderli). Insalata greca (imbastardita dal pomodoro) consolatoria davanti a un film noleggiato che mi ero dimenticata di avere già visto. Degna conclusione del nonsense.

Per fortuna che esiste l'Esselunga. Lì dentro le persone sono diverse. L'Esselunga è un'isola ospitale. Sarà che la prima cosa che vedi quando entri sono i fiori o forse che c'è sempre un sacco di gioventù singola a fare la spesa. Lì le cassiere sorridono e non mi sento mai sola.

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