mercoledì 4 febbraio 2009

Magggica

Con la febbre a 38 e mezzo che batte contro la fronte bollente si torna bambini.
Immobile nel letto ascolto il mio respiro affannato, unico rumore in una domenica pomeriggio di periferia romana.
Alle finestre si affacciano panni stesi, nonostante il freddo, e virate di gabbiani.

D'improvviso un boato riempie il cortile e le mie tempie: la Roma ha segnato.
Il cuore sobbalza e il selciato profondo, laggiù in basso, dà un senso di vertigine marina.

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