giovedì 12 giugno 2008

Rovine

"una ragazza la cui faccia ricorda il crollo di una diga".

Vuol dire che guardi un paio di occhi e tutti i detriti che bloccavano le tue emozioni e le rendevano stagnanti vengono spazzati via. Non è senza dolore, ma è sollievo, liberazione, respiro a polmoni profondi.
E può succedere. Può succedere a ogni angolo di strada, a ogni aperitivo, a ogni viaggio in treno, a ogni semaforo, festa, cena, pranzo, spesa... Può succedere all'incrocio di ogni sguardo.
Non devi fare nulla, semplicemente accade.

E dopo che la diga è sfondata ti stupisci di quanta fatica hai fatto per costruirla, di quanto tempo e sudore e lacrime ci hai impastato dentro. E ti stupisci del fatto che basta il contatto di un istante per buttarla giù.
E sai che quell'istante non avrebbe il valore assoluto che ha, senza tutta quella fatica, quel tempo, quel sudore e quelle lacrime.

Viva gli operai, viva i castori, viva i distruttori.

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